UAE Tour 2020, Adam Yates: “Forse ho attaccato presto, ma volevo solo testare le gambe…”

Adam Yates ha dominato la terza tappa dell’UAE Tour 2020. Il britannico si è imposto a Jebel Hafeet con un’azione negli ultimi sei chilometri, durante i quali ha prima staccato buona parte dei suoi avversari e poi acquisito un margine importante. Una volta staccati Alexey Lutsenko (Astana) e David Gaudu (Groupama-FDJ), lo scalatore si è involato da solo verso il successo, resistendo al tentativo di rientro di Tadej Pogacar (UAE Team Emirates) e anzi guadagnando terreno sullo stesso sloveno, arrivato a poco più di un minuto dal vincitore. Una prestazione meravigliosa, che di fatto permette al capitano della Mitchelton-Scott di ipotecare il successo finale con quattro giorni di anticipo.

Il 27enne ha parlato con soddisfazione di una corsa che valeva come primo importante test stagionale: “Questa è la mia prima corsa in stagione, quindi per me era importante stimare a che punto ero per la competizione. Di certo con il caldo di oggi è difficile valutarlo, penso che ci siano stati 37 o 38 gradi per tutto il giorno. Volevo solo testare le gambe per vedere a che punto sono…“.

Yates ha poi ripercorso la sua strategia odierna, riconoscendo di aver tentato un azzardo con il suo attacco a sei chilometri dal traguardo: “Forse era un po’ troppo presto per attaccare, ma mi sentivo bene. Alcuni corridori sono arrivati a prendere la mia ruota e dietro potevo vedere che si stavano organizzando. Quindi sono andato e basta”.

Infine il britannico ha proiettato il suo sguardo sulle prossime tappe, in cui i ventagli e il secondo arrivo in salita a Jebel Hafeet saranno due fattori decisivi per chi vorrà provare a togliergli il simbolo del primato dalle spalle: “Dovremo affrontare ancora questa salita, e forse le mie gambe non saranno ancora così buone in quel momento. Ho sentito anche per la tappa di domani potrebbero esserci ventagli. Vedremo”.

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